Le curiosità su questa Vite sono molteplici, qui proviamo a riassumerle allo scopo di fare apprezzare la qualità pedoclimatica di questo vitigno del nostro sud. Abbiamo raccolto le evidenze di noti esperti come Il Dott. Lino Carparelli e il dott. Calò (ritrovati facilmente sul web); ne abbiamo tratto la conclusione che le interferenze culturali tra una regione e l’altra hanno consentito il passaggio dei vitigni e anche questo ha subito la stessa sorte migrando, così pare, da Cava dei Tirreni dove Carlo II d'Angiò ne ordinò alcuni ceppi per essere impiantati a Manfredonia nelle vigne reali, ma "pare", di contro, che Federico II avesse ordinato un secolo prima una spedizione con direzione contraria da Foggia verso la Campania dello stesso vitigno (entrambe documentate negli studi di Calò). La crisi della fillossera fa perdere ogni traccia dei vitigni, specialmente degli autoctoni, ma si hanno notizie di un particolare tipo di fiano dalle caratteristiche spiccatamente aromatiche coltivato in Puglia, che nella zona di Bitonto trova la sua maggiore area di allevamento.
Nel tempo questo vitigno fu inserito anche nella Doc Locorotondo e successivamente è stato ripristinato da vecchi ceppi e individuato in modo più preciso nel così nominato Fiano di Minutolo della Valle d’Itria, meglio ancora come Fiano Aromatico a cui poi Luigi con il suo Cru si è ispirato.
Sempre per curiosità notiamo come dagli studi di questi ricercatori emerge come tra Fiano e Greco sia stata fatta una certa confusione oggi chiarita e cioè quello che noi chiamiamo Fiano Minutolo o Fiano Aromatico è la stessa pianta che altrove è chiamata Greco Aromatico o Greco Bianco.
L’elemento distintivo del Fiano di Puglia sta quindi proprio nella sua aromaticità più spiccata verso il più noto al momento Fiano di Avellino.
fonte http://www.lavinium.com/italiano/benvenuto_vitigno_misterioso.shtml
http://www.affaritaliani.it/puglia/nasce-il-fiano-delle-puglie.html