Ma procediamo con ordine e vediamo come si ottiene questo risultato finale:
Ripassiamo la materia di cui si parla: I principi dell’Orto Sinergico: “l’unione fa la forza”
Intendendosi per unione le sinergie tra specie diverse di piante che insieme si rafforzano a vicenda senza dover quindi usare sostanze chimiche per proteggerle e nutrirle.
La tecnica agricola nasce da un’agricoltrice spagnola, Emilia Hazelip (1938-2003), che sviluppò i principi dell’agricoltura naturale “del non-agire” di Masanobu Fukuoka che porta alla AUTO-FERTILITA’ del suolo.
L’agricoltura sinergica si basa su 4 principi:
1. Evitare l’aratura: il terreno è ricco naturalmente di micro-organismi la cui attività benefica per le piante e le viti in particolare si altera se questi vengono rimossi dall’aratro; nella agricoltura convenzionale si recupera inserendo nel terreno altre sostanze chimiche
2. Non schiacciare il suolo: in modo che i micro organismi presenti nel sottosuolo possano avere la giusta areazione. Per questo nell’agricoltura sinergica si separa il terreno coltivato da quello su cui si cammina o si passa con il trattore
3. Non concimare: la fertilizzazione avviene tramite una copertura organica naturale così come avviene con le foglie cadute in un bosco che nessuno si sogna di dover raccogliere. Nel vigneto si lasciano le erbe come il sovescio una volta cresciuto.
4. Piantare specie differenti di piante: per attivare l’attività sinergica. Le piante si aiutano a vicenda.
RISULTATI DEL METODO
E’ particolarmente adatto a piccoli possedimenti, tipici dei piccoli produttori vitivinicoli come Marina Marcarino di Punset che riesce a ridurre l’impatto ambientale con minori emissioni di Co2, a non sottoporre il personale addetto ai veleni della coltivazione intensiva e a portare equilibrio e salute alle piante riducendo la necessità di utilizzo del Rame stimolandone l’autodifesa.
In parole povere… ecco cosa significa fare del bene a se stessi, agli altri e a tutto ciò che ci circonda: qui con Marina e gli agricoltori della Associazione cui lei stessa ha dato vita è diventato possibile.
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IN PROFONDITA’ SULL’ARGOMENTO:
Applicazione del Metodo Sinergico nei vigneti di Marina Marcarino:
“Proteggo il suolo con la tecnica della “pacciamatura” che consiste nel lasciare le erbe come il Sovescio e le altre spontanee crescere tra i filari sino che vanno a seme e quindi si alimentano autonomamente per l’anno successivo; in questo modo il suolo è protetto dalla erosione e in più si auto-concima attraverso la decomposizione delle erbe stesse.”
“….inoltre e fondamentale mantengo l’ecosistema nel vigneto seguendo le indicazioni fito-sociologiche di reciproco stimolo alla crescita e alla difesa: coltivo quindi piante ad azione repellente (come il tagete, la calendula, la senape) nelle vicinanze delle viti; in pratica diversificando le colture a così stretto contatto ottengo una vera difesa contro gli attacchi parassitari; il risultato finale di questa tecnica sinergica è un Ambiente inteso come suolo, piante, micro-organismi con una vastissima biodiversità.”
“..i miei vini sono anche e soprattutto per questo spontanei, più espressivi e ricchi di personalità che evolve piano, piano una volta stappati nel bicchiere.”
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